«Se me lo permettete, / vi esporrò senza menzogna / la vita di Renart la volpe, / che di tanti inganni è l’autore, / e che tanti uomini ha imbrogliato, / sia con l’astuzia sia con la forza: / non vi è nessuno che egli non riesca a ingannare.» Così lo scrittore medievale presenta il suo eroe in uno dei racconti compresi in questa antologia, che prosegue su altri rami il tronco del primo Romanzo di Renart la volpe pubblicato in questa collana; di Renart sono qui riprodotte quattro avventure, le branches 24, 12, 7 e 17 secondo la numerazione classica, dalla venuta al mondo, una parodia della Genesi biblica, alla morte burlesca e triplicata, perciò fasulla, come si conviene a un eroe trasgressivo quale il nostro. E la trasgressione connota questi racconti più di altri, perché qui si fa il verso alla religione, ai suoi riti, ai suoi istituti e generi di discorso: la messa, le confessioni, i funerali; ma il bersaglio sono anche i religiosi ipocriti e i monaci bianchi e neri la cui condotta è raffigurata satiricamente da Renart. Il tema del mondo alla rovescia, il linguaggio spesso volutamente osceno, la costante affermazione di un personaggio, la volpe, che sembra incarnare tutti i disvalori della società feudale, incluso l’individualismo e il materialismo esasperato di cui è l’inconsapevole portabandiera, danno il tono a queste avventure; volutamente si è ridotto quasi del tutto l’apparato di note, perché il lettore ritrovi anzitutto il gusto di conoscere questi testi medievali, per la prima volta tradotti fedelmente in italiano dagli originali in francese antico. A cura di Massimo Bonafin