In pochi si sarebbero aspettati una sua vittoria alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Firenze nel 2009. L’irruzione in Comune di Matteo Renzi ha segnato infatti un terremoto nei consolidati equilibri cittadini. Il dominio di una certa area del Centrosinistra fiorentino aveva di fatto blindato per anni il sistema di potere locale. Al suo arrivo, Renzi impone a Palazzo Vecchio un vero e proprio cambio della guardia, piazzando tutti i suoi uomini-chiave ma modificando soltanto in parte i poteri invitati a spartirsi la torta. Il tutto, senza scardinare alcune logiche affaristiche. Da quel momento nei salotti del potere fiorentino si susseguono forti tensioni, che coinvolgono anche politici dello stesso partito e schieramento. Già da presidente della Provincia, il sindaco «rottamatore» inizia a muovere le sue pedine per la scalata successiva, quella verso Palazzo Chigi. L’azione amministrativa di Renzi si accavalla così a quella politica, entrambe mirate alla visibilità verso l’esterno, in uno stile non proprio nuovo e molto simile a quello del suo grande estimatore: Silvio Berlusconi. Dai tempi degli strilloni che lavoravano per la sua azienda alla visita ad Arcore, passando per i tanti finanziatori che lo foraggiano, Chi comanda Firenze, quarto episodio dell’inchiesta seriale di Castelvecchi RX, racconta la metamorfosi dei poteri locali e i suoi retroscena attraverso la figura dell’uomo che sta stravolgendo la politica italiana, consegnando un quadro inedito della città toscana, che mai come oggi è diventata il crocevia di interessi e assetti di potere nazionali.