A cura di Giovanni Greco
Testo originale a fonte
La trama di "Lisistrata" si svolge su due piani: il primo è quello dello sciopero del sesso che le donne dell’intera Grecia decidono perché i mariti mettano fine alla guerra; il secondo è quello della presa dell’Acropoli di Atene da parte delle donne stesse e del tesoro in essa custodito con il quale la guerra stessa si alimenta all’infinito. L’azione prende avvio all’alba: Lisistrata convoca le ateniesi, ma anche le spartane, le corinzie e le beote, per comunicare il suo piano, quello di non concedersi più ai mariti fino alla cessazione delle ostilità. Le donne piangono e tremano al pensiero, ma infine cedono e giurano di astenersi dal sesso con i mariti. Nel frattempo le donne più anziane hanno preso l’Acropoli e si sono chiuse dentro. Mentre le donne provenienti da tutta la Grecia tornano alle loro case per mettere in atto il piano, Lisistrata e le ateniesi più giovani si uniscono alle anziane sull’Acropoli. Qui, dopo un primo tentativo fallimentare di reduci e veterani ateniesi di riprendere il cuore della vita politica, arriva un probulo, una sorta di commissario del popolo, rappresentante del potere oligarchico, circondato da scherani e guardie del corpo, che ingaggia un corpo a corpo prima simbolico e poi fisico con Lisistrata stessa e le sue compagne, che lo vedrà miseramente soccombere. Ma l’astinenza fa breccia negli uomini. C’è un patto fra tutte le donne greche sul fatto di mettere fine alla guerra e di chiamare da Sparta e da Atene i massimi rappresentanti con pieni poteri. Una volta convenuti ad Atene, questi ascolteranno le sagge parole della protagonista, che rivendicherà il primato della saggezza femminile nel condurre le cose del mondo e farà tornare la pace, che coinciderà con la riconciliazione tra uomini e donne con una grande festa finale.
© Δημοδάμας ὁ Ἁλικαρνασσεύς (ἢ Μιλήσιος) 2018