Cosa resta di una soggettività divisa tra il rumore dello scontro e il silenzio della distanza dalle istituzioni? Quale lessico la riflessione può offrire alla partecipazione? Qual è il senso da attribuire alla parola “crisi”?
La progressiva sostituzione del lessico economico a quello politico, l’assottigliamento del vocabolario che articola le relazioni umane ed istituzionali trasformando i cittadini in utenti, sono i dati più evidenti di una condizione storica e sociale che da tempo emerge dalle riflessioni della filosofia del linguaggio e della filosofia politica. A fronte di tale con- dizione, si delinea un’allarmante conclusione: la popolazione che non rientra nelle élites economiche, politiche o amministrative, non dispone più di un lessico attraverso cui auto- rappresentarsi. Eppure, una parola sembra essere condivisa da tutti. Così, a partire dalla comune convinzione che la relazione, il riconoscimento e la partecipazione politica costi- tuiscono gli elementi per la costruzione di un senso politico condiviso e di una comune appartenenza sociale, i partecipanti al volume dialogano intorno al termine “crisi”, do- mandandosi se la sua rapida elevazione a categoria storica e concettuale (in discorsi e luo- ghi differenti: dall’economico al politico, dalla finanza globale alle amministrazioni locali) nasconda la volontà di evitare il momento risolutivo che ogni vera crisi comporta. In que- sta prospettiva, attribuire alla crisi un carattere epocale – ovvero di un’inevitabile irreversi- bilità – equivarrebbe a nascondere l’estremo, e irresponsabile, tentativo di mantenimento dello status quo: con la grave conseguenza di un incontrollato dilagare di rassegnazione, sfiducia e disperazione, che trovano il proprio sfogo in allarmanti derive qualunquistiche e populistiche.
Interventi di: Alessandro Arienzo, Louis Begioni, Gianfranco Borrelli, Marco Castagna, Fabio Ciaramelli, Giuseppe Di Marco, Antonio Gentile, Ugo Maria Olivieri, Rocco Pititto, Giulio Querques, Giovanni Semeraro, Marica Spalletta, Simona Venezia, Zhang Xiaoyong.