Il mio spazio è il mondo
Description:... È da oltre trenta secoli che la violenza sul mare, nelle sue varie forme, ha seguito l'evoluzione delle civiltà umane, lasciando tracce indelebili nella memoria collettiva. In questo inizio di terzo millennio, l'antico fenomeno della pirateria è tornato sorprendentemente di allarmante attualità, anche per le sue sospette collusioni con organizzazioni criminali e terroristiche internazionali.
Il mio spazio è il mondo non ha nulla a che fare con la vasta e spesso pittoresca letteratura sulla pirateria, ma si propone come una valutazione strategica di un aspetto particolare della storia marittima mondiale: la "guerra di corsa", dapprima strumento di conquista fondamentale nella creazione dei grandi imperi coloniali, e poi, dopo la nascita delle Marine militari, azione bellica - sempre al limite della legittimità - utilizzata dagli Stati sovrani al fine di fiaccare l'economia, e quindi le capacità di resistenza, del nemico.
Sul fascinoso scenario delle immense distese oceaniche, Giorgio Giorgerini fa rivivere le memorabili gesta di leggendari "scorridori del mare" come Francesco l'Olonese, Henry Morgan e Sir Francis Drake, le battaglie tra la neonata flotta statunitense e i corsari della Mezzaluna, e i drammatici eventi della prima e della seconda guerra mondiale, in cui la Marina germanica - prima quella imperiale, poi quella del Terzo Reich - lanciò un'ininterrotta serie di campagne navali a largo raggio alla ricerca di mercantili e convogli alleati per scompaginare la rete dei loro traffici commerciali. Indimenticabili, fra tante altre, le scorrerie dall'Atlantico al Pacifico sino ai mari dell'Estremo Oriente degli incrociatori corsari tedeschi Admiral Graf Spee ed Emden. Di questa plurisecolare storia della guerra al commercio sono protagonisti anche i "violatori di blocco", cioè quei bastimenti che, per trasportare da un punto all'altro del globo i mezzi e gli approvvigionamenti necessari per sostenere lo sforzo bellico del proprio paese, forzarono blocchi navali nemici. In questo tipo di operazioni la Marina italiana diede prove eccellenti, come testimonia l'avventuroso viaggio della cannoniera coloniale Eritrea e del suo valoroso comandante Marino Iannucci, che nel 1941, lasciato il porto eritreo di Massaua, eluse il controllo britannico attraversando il Mar Rosso, l'Oceano Indiano e tutto il Pacifico meridionale, prima di raggiungere il Giappone, meta della sua rischiosissima rotta. Ripercorsa, due anni dopo, in senso contrario per obbedire all'ordine, impartito in nome del re, di combattere a fianco dei nemici di ieri. Forse un giorno le flotte militari adotteranno strategie e tattiche di azione completamente diverse, ma le pagine che la guerra di corsa e i corsari hanno scritto nel grande libro della storia del mare non potranno mai essere cancellate.
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