I facinorosi della classe media. La mafia e la Sicilia nell'Ottocento
Description:... Sostanzialmente in contemporanea alla ristrutturazione complessiva del Paese all’indomani dell’indipendenza, soprattutto in Sicilia comincia a farsi largo nella borghesia di neoformazione una mentalità non troppo metaforicamente sfrontata, senza scrupoli e incentivata a oltrepassare i limiti consentiti dalla legalità in qualunque momento. Questa prima forma ibrida di borghesia parassitaria si serve della capacità innata di ottenere l'amministrazione dei municipi e dei centri rurali e campagnoli e utilizza gli enormi beni a disposizione senza mai investire alcunché in attività industriali e senza mai spendersi per lo sviluppo della produttività agricola o economica in genere.
In queste realtà, e nel pieno delle iniziative repressive del governo unitario, la mafia segue il processo di crescita degli homines novi e, accompagnandoli, valorizza il proprio ufficio di mediazione tra aree grigie di complessa definizione. Le clientele sollecitano queste sovrapposizioni, saldano il tutto alla dinamica partitica in atto, agli ordinamenti che conferiscono poteri di polizia ai detentori del comando municipale, danno spazio a «formazioni assai elastiche» e indistinte, quando strati delinquenziali sempre pericolosi perfettamente si amalgamano ai tradizionali notabilati.
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