Paul Schmitthenner
1884-1972
Description:... A metà degli anni cinquanta su Schmitthenner scendeva il silenzio. In pochi parlarono dell'edificio ad Hechingen, nessuno di Bourdon sur Somme. Era considerato, nella storia dell'architettura del secolo scorso, neppure un minore, ma semplicemente un reazionario su cui bisognava tacere. Questo libro si occupa di Paul Schmitthenner (1884- 1972) allievo di Riemerschmid e Fischer, amico di Tessenow e Bonatz, professore presso la Technische Hohenschule di Stoccarda (1919-1945). Lo studio è stato orientato alla conoscenza dei suoi edifici, soprattutto realizzati, dalla scuola di Zuffenhausen alla Sala della Memoria del cimitero di Bourdon Somme, passando per gli edifici residenziali, la ricostruzione dell'Alte Schloss, la Königin-Olga-Bau e la banca di Heilbronn, gli edifici di Kilchberg, il municipio di Hechingen e il palazzo delle assicurazioni Frankona a Monaco. Il punto di indagine è affine all'interesse che ha Schmitthenner per quel “nucleo originario” della forma che chiama Baugestaltung – la concezione costruttiva dell'edificio – che è insieme arte del costruire e forma dell'architettura. Un tema che è possibile ricondurre alla tradizione della Baukunst” e alla declinazione personale che ne dà lo stesso Schmitthenner con la Gebaute Form (la Forma costruita): una sintesi di forma – tecnica – struttura, che è il contributo sempre attuale del lavoro di Schmitthenner alla modernità. Il libro è strutturato in nove capitoli dai quali emergono tematiche specifiche della “costruzione”: la forma non apparente e il Roh-Bau, il classicismo mite e la costruzione ordinaria, la forma astratta e la costruzione tettonica, la struttura a traliccio e la Gebaute Form, il dettaglio monumentale e la complessità della costruzione moderna. Questo lavoro sembra possa colmare un vuoto. L'opera di Schmitthenner, nel suo insieme, è testimonianza di un percorso diverso rispetto a quello dell'architettura moderna, un percorso che definire “tradizionalista” sembra riduttivo: occorre parlarne, nei termini proposti dallo stesso autore, di una “vera modernità”, il cui carattere riconoscibile è proprio questa unità tra concezione ed esecuzione, progetto e costruzione, idea e tecnica.
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