Alle origini dell’archeologia medievale italiana. Dalla ceramologia archeologica all’archeologia della produzione. Per Hugo Blake
Description:... Erano anni di profondi cambiamenti della società italiana, come di quella inglese, quando dal 1969 il giovane Hugo approdò in Italia per una tesi di dottorato sulla ceramica medievale nell’Italia centro-settentrionale, una ricerca che lo portò a entrare subito in rapporto con i maggiori studiosi del tempo di archeologia e di ceramica medievale, come David Whitehouse, Michelangelo Cagiano de Azevedo, Tiziano Mannoni, Ezio e Liana Tongiorgi, Ottone d’Assia, John Ward Perkins, Galeazzo Cora, John Mallet, Riccardo Francovich, Sergio Nepoti, Lanfredo Castelletti e molti altri. Molti altri fondamentali contatti Hugo poté stabilire grazie a Tiziano Mannoni, che lo portò ai Convegni Internazionali della Ceramica di Albisola dal 1970, in un ambiente centrale, fondativo per l’archeologia medievale italiana e per il riconoscimento del valore storiografico dei reperti ceramici da contesti archeologici, una sede in cui lo stesso Hugo promosse l’idea della costruzione di una rete internazionale per l’archeologia medievale e di uno strumento d’informazione, concretizzatosi nel “Notiziario di Archeologia Medievale” (meglio conosciuto come NAM). Fu questa rete di relazioni la base che costituì un punto di svolta per un riordino dei contenuti e una premessa, in prospettiva, per la stessa istituzionalizzazione della Disciplina. Così, il volume rappresenta una riflessione ‘indiretta’ su una precisa stagione storica della nostra cultura archeologica, forse ancora in parte inespressa. Una stagione di movimenti, ‘naturalmente’ internazionale, anche con strutture istituzionali di riferimento, ma con l’iniziativa personale e collettiva come valore centrale. La seconda parte del volume è dedicata al settore che qualifica e rappresenta decenni di ricerche di Hugo Blake, appunto ‘la ceramica’. Così, ad esempio, i saggi coprono un arco cronologico esteso fino a essere ricompresi nella periodizzazione primaria che si attribuì la Rivista di riferimento nazionale del settore, “Archeologia Medievale”: ‘postclassico-preindustriale’.
In tale ambito, con un apporto determinante degli studi di Blake, fu anche ‘prodotta’ una vera e propria nuova fonte, tramite una radicale reimpostazione degli studi sui bacini ceramici che decorano chiese e edifici civili – in particolare fra i secc. X-XV – sulla base di contestualizzazioni di cui gli apparati murari monumentali, di cui erano parte, costituiscono la principale ma non unica ‘associazione’.
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