Resti di poesia
Description:... Per Chiara Ortuso la poesia sembra essere arrivata proprio così, come la necessità di un oltre, qualcosa che forse, inizialmente – ci permettiamo di dire – ha voluto provare, sperimentare, magari con diffidenza, con un filo di distacco, ma che, invece, le era già diventata suono ammaliante, suadente, pronto ad irretirla. E così è stato, la poesia si è avvinghiata alla sua penna, ma ci sembra anche che l’autrice sia riuscita, in un certo senso, a domarla, mantenendo le sue regole, rimanendo connessa, più che legata, al mondo dei suoi saperi, delle sue conoscenze, dando vita così ad una poesia estatica ed estetica, ricca di parole rigogliose e suoni raffinati, ricercati, che sembrano vivere in un limbo unico, una nuova dimensione, via d’incontro impossibile tra universi creativi paralleli.
Chiara Ortuso nasce a Palmi nel 1986. Laureata in Filosofia Contemporanea presso l’Università degli studi di Messina, è docente di Storia e Filosofia. Impegnata da sempre nel settore socio-umanistico, ha conseguito un Master in Consulenza filosofica e gestione delle risorse umane, distinguendosi nell’ambito delle pratiche filosofiche mediante la costante organizzazione di eventi culturali quali caffè filò, dialoghi socratici e convegni di carattere speculativo. La sua innata passione per lo studio e la ricerca si traduce in una continua attività di scrittura presso riviste locali ed internazionali, trovando, infine, la sua più concreta realizzazione nella pubblicazione dei tre saggi filosofico-letterari: Vuoti d’aria. Sulle Cime del Pensiero (Rubbettino 2016), Tra simbolismo ed estetismo: Paul Valéry (Laruffa 2017), Labirinti di cristallo (Laruffa 2018).
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