Quest’opera affronta un tema classico della riflessione linguistica, cioè la variazione tra lingue, specificamente al livello morfosintattico. Dal punto di vista empirico contribuisce alla discussione con una raccolta di dati raccolti sul campo, relativi a numerose varietà italiane e romance, che vengono pubblicati qui per la prima volta. Dal punto di vista teorico sostiene che la variazione è il risultato dell’interazione di un sistema grammaticale universale e innato (la Grammatica Universale di Chomsky) con le proprietà degli elementi lessicali, apprese singolarmente dal parlante per ciascuna lingua. L’integrazione dei dati dialettali, che contengono al loro interno sia macro- che micro-variazioni, con la griglia teorica della grammatica generativa porta non solo a proporre nuove analisi dei fenomeni dialettali, ma anche a rivedere diversi aspetti del modello di riferimento.
Il vol. 2 tratta della sintassi dell’oggetto, incluso il clitico accusativo e le sue interazioni con altri clitici complemento (in particolare il dativo) e con il clitico soggetto nelle varietà settentrionali. Il volume contiene inoltre la prima parte dell’analisi dell’ausiliare, dedicata a sistemi con alternanza di essere-avere secondo la classe verbale (come nell’italiano standard) oppure con alternanza essere-avere secondo la persona verbale.